BIG HOUSE – EAGLE ROOM – MATTINA
“Signori, sappiamo tutti per quale motivo ci troviamo qui riuniti.” apre la riunione Blanco. “La stagione volge al bello, il cielo è sempre più azzurro, il clima sempre più mite…”
“Ma cos’è questa, la puntata del meteo?!” borbotta Byjove.
“No, generale,” interviene pungente Moore, “è un concorso di poesia…”
“Un concorso di poesia?!” esclama il Presidente Kramp.
“Davvero?” continua Byjove basito. “Pensavo fossero le previsioni metereologiche…”
“Meteo?” domanda stupito Wright. “Ma generale, non ha letto il promemoria?”
“Promemoria?” domanda sorpreso Super Dan. “Un promemoria su un concorso di poesia??”
“No, signori, scusate, ma temo che ci sia un equivoco…” tenta di chiarire la situazione Wright.
“Ah, ecco, c’è un equivoco, volevo ben dire…” mormora Super Dan.
“Le osservazioni di Blanco sul clima non hanno nulla a che fare con un concorso di poesia…” continua Wright.
“Allora avevo ragione: erano le previsioni meteorologiche.” conclude Byjove.
“Era quello l’equivoco, allora…” aggiunge il primo cittadino, pensoso. “E per questo week-end cosa si prevede, pioggia? No, perché dovete sapere che avrei in programma una giornata di relax al mare con mia moglie…”
“Siamo felici di sapere che trascorrerà questo week-end al mare con la famiglia, ora siamo tutti più sereni…” commenta Moore con un sorriso.
“A dire il vero,” interviene Byjove, “anch’io avevo in mente una piccola esercitazione militare sulle colline. Mi dica, Blanco, che tempo è previsto per questo week-end?”
“Non ne ho la minima idea.” risponde Blanco con calma.
“Non ne ha idea?” domanda incredulo Super Dan. “Ma che razza di previsioni meteorologiche avete fatto?”
“Nessuna.” replica ancora l’ispanica Segretaria di Stato.
“E che ci siamo riuniti a fare, allora?” domanda Byjove. “E quella filastrocca sul cielo e sul clima a che serviva?!”
“Ad introdurre l’argomento della discussione odierna.” osserva Bell.
“E cioè?” chiede Super Dan, sempre più confuso. “Non sarà mica quella faccenda del concorso di poesie, spero…”
“Vedo che entrambi avete letto il promemoria che vi è stato inviato con attenzione…” osserva Moore.
“Ancora questo promemoria?” esclama Super Dan. “Ma che diavolo sarebbe?”

“Avete presente quei fogli di carta in una busta che avete ricevuto pochi giorni fa?” domanda Moore ironico.
“Ah…quella…” sospira il Presidente. “Chissà dove l’ho messa…” borbotta, grattandosi il parrucchino.
“Tutta quella carta?” risponde Byjove.
“Si, esatto, tutta quella carta, l’ha letta, almeno?” domanda Bell.
“Bell,” replica deciso il generale, “si ricordi che in guerra non ho mai avuto bisogno di leggere papiri, io…”
“Papiri?” si chiede sorpreso Super Dan.
“Scusi, generale,” interviene Blanco, “ma che fine hanno fatto quei benedetti fogli?”
“Aeroplani.” risponde seccamente il militare.
“Aeroplani??”
“Aeroplanini di carta…”
“Ha fatto degli aeroplanini di carta con il promemoria??”
“Militari, s’intende, aeroplanini militari…” risponde Byjove.
“Dunque, se si tratta di papiri,” continua Super Dan, sempre più disorientato, “c’è di mezzo l’Egitto, giusto?”
“Sì, l’Egitto,” risponde beffardo il Capo di Gabinetto britannico, “con particolare riguardo alle piramidi…”
“Ah, le piramidi, ma certo. Un viaggio da quelle parti non sarebbe male, lei che ne dice, generale?”
“Piramidi? Non saprei, non le ho mai bombardate.”

“Scusate, signori,” cerca di riportare ordine Blanco, “temo che stiate prendendo un granchio…”
“Granchio?” esclama Super Dan. “Signori scusate, ma mi sembra che qui si stia facendo un po’ di confusione…”
“Finalmente l’ha capita…” sospira Wright.
“Qui stavamo parlando di un organizzare viaggio in Egitto…” continua il Presidente.
“E con particolare riguardo alle piramidi,” lo sostiene Byjove, “l’ho sentito anch’io…”
“Per favore,” interviene Wright, “quello che all’inizio Blanco stava cercando di introdurre era l’argomento del giorno…”
“I granchi!” esclama il generale Byjove.
“L’Egitto!” dichiara Super Dan.
“Temo che oggi sarà un’altra di quelle giornate indimenticabili…” mormora Moore a Blanco.
“Signori,” insiste pazientemente il povero Wright, “l’argomento di cui dovevamo discutere oggi è ben lungi dall’avere qualunque tipo di connessione con l’antico Egitto…”
Il silenzio pervade la sala, il presidente Kramp ed il generale Byjove si guardano l’un l’altro disorientati.
“E…quindi…?” balbetta Super Dan.
“Wright,” sussurra Moore, “troppo complicato, non hanno capito. Signori,” continua rivolgendosi ai due, “l’Egitto e le piramidi non c’entrano un accidente. Stamattina parleremo di altro, chiaro?”
“Ah, certo, è chiaro, ma certo…” commenta Byjove.
“Ma sicuro, avevamo capito…” aggiunge Super Dan, cercando di darsi un tono. “Beh, d’altronde cosa potevano mai c’entrare i granchi con l’antico Egitto?”
“Assolutamente nulla, mio Presidente!” lo sostiene il militare. “Mentre invece i granchi sono tutta un’altra faccenda…”
“Esattamente,” prosegue Super Dan. “soprattutto se cucinati alla griglia, con olio e spezie…”
“Concordo, mio comandante!” esclama Byjove. “E, di grazia, quando avete intenzione di organizzare questo barbecue di crostacei?”
Il silenzio riempie nuovamente la sala, ma questa volta è lo staff presidenziale che rimane basito.
“Signor Presidente, generale,” riprende con rassegnazione Blanco, “ho una brutta notizia da darvi: il barbecue di crostacei non avrà luogo.”
“Cosa?” esclama Super Dan.

“No, un momento,” replica Byjove, “e i granchi che fine hanno fatto?”
“Sono scappati nel mare,” interviene Moore, “niente barbecue. L’argomento di parleremo oggi è un altro…”
“Lo sapevo,” lo interrompe Byjove, “le previsioni meteorologiche. L’avevo detto, io…”
“Già,” commenta Super Dan, “sempre meglio del concorso di poesia, comunque…”
“Veramente neppure il meteo è all’ordine del giorno…” aggiunge Bell.
“Oh no,” si lamenta il generale, “lo sapevo: il concorso di poesia. Era meglio se me ne stavo a casa…”
“Ma possibile che con tutti gli argomenti importanti che ci sono,” osserva seccato il Presidente, “dobbiamo discutere di un concorso di poesia?”
“Infatti, il contenuto dell’ordine del giorno è un altro…” chiarisce per l’ennesima volta Wright.
“Oh, visto?” commenta sorridente Byjove. “Il nostro Presidente ha rimesso a posto le cose. Niente concorso di poesia…”
“Veramente l’ordine del giorno è già stato deciso da giorni…” interviene Bell, nel vano tentativo di spiegare la situazione.
“E si tratta di organizzare questo barbecue di crostacei, giusto?” lo interrompe Byjove. “Io sono favorevole. Signor Presidente?”
“Assolutamente favorevole. A verbale. Molto bene, adesso potremmo passare alle cose serie? Mia moglie ed io avremmo intenzione di trascorrere questo week-end al mare…”
“Favorevole!” esclama Byjove.
“Grazie, generale.”
“Dovere, signor Presidente. A proposito, potremmo aggiungere anche la mia piccola esercitazione militare sulle colline?”
“Favorevole!” esclama questa volta Super Dan.
“Grazie, signor Presidente, sapevo di poter contare sul suo appoggio.”
“Bene,” riprende la parola il primo cittadino, che sorride soddisfatto, “direi che la seduta può considerarsi conclusa, giusto? Signori, vado a preparare il costume da bagno e la crema abbronzante, con permesso…”

“Ed io andrei a preparare i cannoni per l’esercitazione…” aggiunge Byjove.
“Signori, temo che il vostro costume da bagno e vostri cannoni debbano aspettare ancora un po’…” interviene decisa Blanco.
“E perché mai?” domanda Super Dan stupito. “È prevista la pioggia, per caso? Lo sapevo, la solita sfortuna…”
“Che iella,” si lamenta il militare, “avevo già lucidato i cannoni…”
“Signori,” continua la Vice Presidente, “forse è meglio iniziare tutto daccapo. L’ordine del giorno di oggi è la Festa della Primavera.”
“La Festa della Primavera?!” esclama Super Dan. “E da dove salta fuori??”
“Già, perché non l’avete detto subito?” sbuffa Byjove.
“Stiamo cercando di affrontare l’argomento dall’inizio della riunione…” risponde Blanco, ormai avvilita.
“Ma non avete parlato di previsioni meteorologiche?” obietta Super Dan.
“Già, per non parlare di quel concorso di poesia, roba da mammolette…” lo sostiene Byjove.
“Signori,” interviene Wright a dar man forte a Blanco, “nessuno di noi ha mai detto che quelli fossero all’ordine del giorno…”
“E il barbecue di crostacei, allora?” fa presente il Presidente Kramp.
“Beh, ad essere sinceri, quella non era una cattiva idea…” commenta Byjove.
“Signori, niente meteo, niente poesie, niente barbecue e niente week-end.” conclude Wright. “Dobbiamo organizzare la Festa della Primavera.”
Per qualche istante Super Dan ed il generale tacciono, delusi.
“Beh, tutto sommato si tratta pur sempre di una festa…” cerca di consolarsi Byjove.
“Già, in fondo le feste mi sono sempre piaciute…” commenta Super Dan, che pare aver ritrovato il sorriso.
“Bene.” interviene Moore. “Possiamo ora iniziare a pianificare questo evento. Prima di tutto dobbiamo decidere dove andremo. È ovvio che la festa si svolgerà in ogni angolo della nazione, ma noi prenderemo parte alla cerimonia locale, proprio ai margini della capitale, nel Parco di Seaside.”
”La location è composta da una classica casa rurale, molto grande, con stalla, fienile, pozzo e aia.” continua Wright. “Tutto intorno: radure, prati, boschi e colline. Non mancano piccoli laghetti e alcuni antichi cascinali. Insomma un vero trionfo della natura. Per festeggiare l’arrivo della primavera, trascorreremo due giornate di appuntamenti, per grandi e piccini, dedicati all’arrivo della bella stagione.”
“Il promemoria conteneva il programma degli eventi…” prosegue Blanco.
“Promemoria?!” domanda Super Dan esitante.
“Quei fogli che vi abbiamo consegnato giorni fa…” precisa Moore, ormai avvilito.
“Ah, già, gli aeroplani militari…” ricorda Byjove.
“Esatto.” replica il Capo di Gabinetto. “E se avesse letto il primo aeroplanino, avrebbe letto la bozza del programma di cui dovevamo discutere stamattina. Ma dato che il nostro primo cittadino non ricorda neppure dove ha messo il suo promemoria e lei, generale, lo ha trasformato in una pattuglia di aerei militari, ora saremo costretti a spiegare punto per punto i singoli eventi…”
“Il che significa che mi farà in tempo a crescere la barba bianca…” borbotta desolato Byjove.
“Non per colpa nostra.” interviene Blanco. “Vogliamo iniziare dal corso di introduzione all’orticoltura? Servirà a comprendere quali sono le piante di stagione e come prendersene cura nel modo migliore.”
“Il sogno della mia vita…” bofonchia Byjove, già seccato.
“Le piante di stagione?!” borbotta Super Dan attonito.
“Al termine seguirà la creazione di bombe di semi di girasole…” prosegue Bell.
“Bombe??” esclama Byjove, improvvisamente destatosi dal torpore. “Bell, ha detto proprio bombe??”
“Bombe di semi di girasole. Incontreremo i partecipanti per realizzare delle bombe di semi con argilla, acqua e semi di girasole, allo scopo di creare delle palline, da lanciare nel campo dietro alla cascina, dando il via alla semina del campo…”
“Bell,” continua esultante Byjove, “finalmente un’iniziativa degna di un uomo! Da lei non me l’aspettavo!”

“Come?!” esclama Bell confuso.
“Generale,” interviene con decisione Blanco, “Bell parlava di bombe di semi di girasole, è chiaro?”
“Chiarissimo! Signor Presidente, credo che sia nostro dovere unirci al popolo in questa lodevole iniziativa! A verbale!”
“Ma io…” riesce appena a balbettare l’incerto Super Dan.
“Ho messo a verbale.” conferma la segretaria Naive.
“Brava ragazza! Continuate pure…” chiude l’argomento un sorridente Byjove.
“Bene,” riprende la parola Blanco, “la mattina proseguirà in compagnia delle associazioni locali, che prepareranno tanti giochi all’aperto. Si va dai rompicapo di legno…”
“Roba da mammolette” borbotta Byjove.
“…alle costruzioni per i più piccoli, ma non mancheranno i giochi di movimento, come trampoli, tricicli, biciclette, carretti…soddisfatto ora, generale?”
“Ora sì che si ragiona!” esclama il militare.
“…fino ad arrivare ai giochi di lancio, dai calcetti alle piste per i tappi e le biglie e infine da tutti quei giochi che provengono dalle più diverse culture.”
“Unire le diverse culture, mi sembra giusto.” concorda Wright
“Parole sante, approvo!” esclama Byjove.
Tutti osservano il militare in silenzio, stupiti.
“Non ho capito bene…unire le diverse culture…lei approva?” domanda Bell sorpreso.
“Ma certo! Bell, per chi mi ha preso? I giochi di movimento serviranno a tenere in forma il fisico dei nostri giovani. Ovviamente io mi occuperò dei giochi di lancio…”
“Ah, ecco, adesso lo riconosco, il nostro generale…” commenta Moore con un sorriso.
“Tappi e biglie…generale, non verranno lanciati altro che tappi e biglie, ci siamo capiti?” sottolinea con fermezza Blanco.
“Assolutamente!” replica il militare.
“Il benvenuto alla primavera,” prosegue Wright, “verrà dato anche con spettacoli e mostre, i bambini potranno giocare tra gonfiabili e tappeti erbosi, su cui scivolare e saltare…”
“Molto bene, attività fisica per i più giovani…” borbotta soddisfatto Byjove.
“E poi, per gli amanti della musica,” interviene Blanco, “le orchestre locali permetteranno a tutti coloro che amano il ballo di esibirsi.”
“Perché no, due salti non guastano.” commenta ironico Moore. “A proposito, Naive, lei sa che il nostro Presidente è stato un campione di ballo, da giovane?”
“Davvero? Il nostro Presidente un campione di ballo?” cinguetta la giovane segretaria.
“Ma certo, quando ero giovane, non è per vantarmi, ma sulle piste da ballo non ero niente male…” replica il vanitoso Super Dan.

“Oh, signor Presidente, non faccia il modesto, tutti noi sappiamo che lei era un vero fuoriclasse del ballo. Ed è per questo che si esibirà in una serie di balli locali, vero?”
“Cosa?!” strabuzza gli occhi Super Dan.
“Oh, non vedo l’ora di assistere all’esibizione del nostro Presidente!” esulta Naive.
“Beh, ecco, io…” balbetta il primo cittadino, che ormai non può più tirarsi indietro.
“Signor Presidente,” insiste Moore, “in fondo si tratta solo di fare quattro salti. Non avrà mica paura?”
“Chi? Io?” replica Super Dan, punto nell’orgoglio. “Ma no, che sta dicendo…”
“Molto bene.” conclude beffardo il Capo di Gabinetto. “Naive, a verbale: il nostro Presidente si esibirà sulla pista da ballo!”
“E dopo la musica,” continua Blanco, “avrà luogo la consueta gara podistica, lungo il sentiero principale, tra prati e gli alberi…”
“Benissimo!” esulta Byjove. “Attività fisica in mezzo alla natura!”
“A cui lei non mancherà di partecipare, giusto generale?” interviene Moore con un sorriso. “Naturalmente al fianco del nostro comandante…”
“Cosa?!” sobbalza Super Dan. “No, un momento…”
“Ma certamente!” approva Byjove. “Il nostro comandante sarà un esempio per tutti i giovani della nazione!”
“Signor Presidente,” interviene Wright con tono rassicurante, “è una gara podistica, insomma una passeggiata, non una corsa, capisce?”
“Molto bene.” conclude il britannico. “Naive, ha scritto tutto?”
“Sicuro. Il nostro Presidente è un vero atleta…” afferma Byjove.
“Beh, ecco, io…se si tratta di fare soltanto una passeggiata…” borbotta a malincuore Super Dan.
“Ed ora,” prende la parola Blanco, “parliamo del pranzo. Dopo una mattinata di attività fisica, vi saranno gli immancabili piatti della tradizione…”
“Ottimo, concordo in pieno!” esclama Byjove.
“…nonché la pizza, l’asado…”
“Approvato!” esulta Super Dan.
“…e le immancabili costine di maiale alla brace, che da tempo sono diventate il simbolo della cucina locale…”
“È giusto ritemprare le stanche membra…” concorda il primo cittadino.
“Esatto, ritemprare, non ingozzare.” afferma la First Lady, che ha appena fatto il suo ingresso nella sala, affiancata dalla fedele Ms Brontenserious.
“Tesoro…” balbetta Super Dan imbarazzato, “…ma che fai qui?”
“Mi assicuro che la Festa della Primavera non diventi la festa del barbecue e della birra.” risponde prontamente la moglie del Presidente.
“Ma, cara, cosa stai dicendo…” farfuglia il primo cittadino. “Stavamo preparando il programma della festa…”
“E scommetto che eravate giunti al tuo evento prediletto: il pranzo.” sottolinea la First Lady.
“È previsto un pranzo all’aperto, effettivamente,” chiarisce Blanco, “dopo il quale riprenderanno le attività in programma.”
“Dopo quello che mio marito ed il suo degno compare, il generale, avranno ingurgitato a pranzo, l’unica attività che saranno in grado di sostenere è testare la tenuta delle amache…”
“Ma…tesoro…cosa dici mai?” replica Super Dan rosso in viso, tra i sorrisi dei presenti.

“Dico che io e Ms Brontenserious faremo bene a partecipare a questa festa, ecco cosa dico.”
“Cosa?!” esclama Super Dan. “No, un momento, cara, non è il caso che ti disturbi…”
“È il caso, invece, è il caso. Signori, vi auguro buon lavoro. Tesoro, ero venuta qui per dirti che vado a fare shopping, ci vediamo stasera.” risponde la First Lady, che esce dalla sala insieme alla fedele governante austriaca.
Lo sguardo abbacchiato di Super Dan trapassa la finestra, perdendosi nel vuoto.
“Bene,” interrompe il momentaneo silenzio l’impertinente Moore, “vogliamo mettere a verbale anche la dieta del nostro Presidente?”
“Moore!!” grida Super Dan, ridestandosi dal torpore.
“Signori, calma, per favore.” interviene diplomaticamente Blanco. “Ora veniamo al pomeriggio del primo giorno di festa, che inizierà con un rogo…”

“Rogo?” sobbalza Bell sulla poltrona.
“Esattamente.” prosegue Blanco. “Gli immigrati italiani portarono qui le loro tradizioni, tra cui una risalente al 1451, quando il duca Sforza scoprì una fattucchiera intenta a perforare con uno spillo un fantoccio che lo raffigurava, per augurargli il malocchio. Il duca condannò alla decapitazione la strega, permettendo poi che l’intero paese mettesse al rogo il suo corpo…”
“Cosa??” esclama Bell impressionato. “Ma è spaventoso!”
“Così da allora,” prosegue Blanco, “viene raffigurata nella piazza del paese la decapitazione pubblica del fantoccio della strega ed il rogo propiziatorio dei suoi resti…”
“Beh, se volete,” offre il suo aiuto Byjove, “del rogo potrei occuparmene io…”
“Generale,” interviene Moore, “abbiamo detto un rogo, non un incendio, comprende la differenza?”
“Assolutamente! Sono un soldato, potete stare tranquilli!”
“Le ultime parole famose…” bisbiglia Bell.
“E dopo il rogo della strega, avrà luogo una piccola maratona…” prosegue Wright.
“Sport? Approvato!” esclama Byjove.
“Ed il nostro Presidente parteciperà insieme a lei, vero generale?” suggerisce beffardo Moore.
“Cosa?! Eh no, non cominciamo!” si oppone il primo cittadino.
“Ma signor Presidente, lei non può mancare,” insiste il britannico Moore, “un Presidente che si disinteressa delle sane e antiche tradizioni popolari…”
“Moore ha ragione. Così potrai smaltire tutto quello che avrai mangiato…”
Tutti si voltano verso la porta d’ingresso, la First Lady e Ms Brontenserious sono rientrate.
“Ma cara,” balbetta Super Dan, “non eravate andate via…”
“Certo a fare shopping, tesoro, ma non senza prima raccomandare a tutti di tenere sempre presente mio marito in ogni attività fisica che ci sarà nella festa.”

“Cosa?! Tesoro, ma non capisco…” farfuglia Super Dan.
“Quando vedranno cosa sei capace di mangiare,” prosegue Gwendoline, “tutti capiranno benissimo il motivo…”
Mentre il viso del Presidente Kramp avvampa, Moore ringrazia la First Lady. “Milady, può stare tranquilla, suo marito è in buone mani…”
“Moore…” borbotta Super Dan, che sembra una pentola a pressione sul punto di esplodere, mentre la First Lady e Ms Brontenserious lasciano il salone.
“Dicevamo, dopo questa breve maratona…” riprende il discorso Moore, subito interrotto da un preoccupato Super Dan.
“Breve quanto?”
“Oh, sul momento non saprei dire con esattezza, ma se viene chiamata piccola maratona non dovrebbe preoccuparsi, vero generale?”
“Assolutamente! Il nostro comandante può affrontare anche la maratona di New York!”
“Beh, no, un momento, calma, generale, adesso non esageriamo…” borbotta Super Dan, sempre più allarmato.
“Dicevamo, dopo questa breve maratona…” continua imperterrito Moore, “vi sarà la corsa con i sacchi…”
“Sì! Che bello!” applaude Naive. “La corsa con i sacchi! Da bambina la facevo sempre al mio paese!”
“Davvero?” domanda sornione Moore. “Sentito, signor Presidente? Naive adora la corsa con i sacchi…”
“No! Non cominciamo, è chiaro?” sbotta Super Dan.
“Ma come, signor Presidente, non le piace la corsa con i sacchi?” domanda delusa la giovane segretaria.
“Ma no, Naive, ma che dici, non è vero che non mi piace la corsa con i sacchi…”
“Allora parteciperà, vero?” esclama entusiasta Naive.
“Beh, ecco…io…veramente…”
“Non solo parteciperà,” interviene Moore, “ma vedrai che vincerà. Vero generale?”
“Non c’è il minimo dubbio! Naive, può cominciare a scrivere fin d’ora il nome del vincitore della corsa con i sacchi: il nostro comandante!”
“No, state calmi, un momento…” tenta invano di opporsi il primo cittadino…
“E non è tutto, Naive, vedrà che il nostro Presidente vincerà anche la successiva gara di tiro alla fune…” continua il Capo di Gabinetto.
“Eh no! Il tiro alla fune no!” esclama Super Dan.
“Ma come, signor Presidente, rifiuta di stare in squadra con il nostro valoroso generale?” lo punzecchia Moore.
“Giammai!” risponde prontamente Byjove. “Signor Presidente, lei tirerà la fune con me, può stare tranquillo!”
“Veramente ogni squadra dev’essere composta da almeno tre elementi…” fa presente Wright.
“Bell! Lei è arruolato!” ordina il militare.
“Cosa?! Io? Ma che c’entro io? Non ho mai tirato una fune in tutta la mia vita…”
“E lo dice pure?” domanda il militare. “Senza vergogna…”
“Bell,” ordina Super Dan, “se partecipo io al tiro alla fune, allora parteciperà anche lei. Generale, lei si occuperà della preparazione fisica di Bell.”
“Cosa?! Preparazione…” balbetta Bell.
“Tranquillo, mio comandante, mi dia qualche giorno e rimetterò in sesto Bell, lo trasformerò da calamaro a un marine dei corpi speciali!”
“Gulp!” deglutisce il povero Bell, afferrando il suo inalatore.

“Bene,” riprende la parola Blanco, “la prima giornata si conclude qui. Passiamo alla seconda. La mattinata inizierà col gioco degli anelli…”
“Anelli?!” bofonchia interdetto Super Dan. “Ma cos’è, una festa di fidanzamento?”
“Sì, signor Presidente, è una festa di fidanzamento.” risponde ironicamente Moore.
“Davvero?” esclama Naive. “Che cosa romantica…e chi si fidanza?”
“Il generale!” replica l’irridente Moore. “Perché non lo sapeva?”
“Cosa?!” sobbalza sulla poltrona Byjove. “Cosa faccio io?!”
“Generale, non mi aveva detto nulla…” borbotta perplesso Super Dan.
“Ma certo che non glielo avevo detto,” tenta inutilmente di spiegare il militare, “non c’è nulla da…”
“Oh, generale,” lo interrompe Moore, “lei è sempre così riservato, come un vero soldato, d’altronde. Niente chiacchiere e tutto azione…”
“Generale,” interviene Naive, felice per la notizia, “lei sarà pure un soldato valoroso, ma secondo me è anche un gran timidone…”
“Timidone?!” strabuzza gli occhi Byjove.
“Allora, generale, ci sveli il grande segreto…” interviene Wright. “…chi è la promessa sposa?”
“Ms Brotenserious!” esclama Moore, sempre più divertito.
“Cosa?!” esclama Byjove, quasi cadendo dalla poltrona.
“Però,” borbotta Super Dan, grattandosi il parrucchino, “non l’avrei mai detto…”
“E nemmeno io!” sbotta Byjove.
“Certo che l’amore è proprio cieco…” continua a bofonchiare il Presidente.
“Sì, ma stavolta potevano dargli almeno un cane guida…” aggiunge pungente Moore.
“Ms Brotenserious?” domanda sorpreso Wright. “Non me l’aspettavo, generale. Diciamo che…diciamo che…è un tipo, ecco, sì, un tipo di donna particolare…”
“Ah, perché , è una donna?” domanda perplesso Super Dan.
“D’altronde, i gusti sono gusti…” conclude con un ghigno Moore.
“Quella strega col frustino??” esclama Byjove. “Ma che diavolo state dicendo??”

“Certo, generale,” commenta la romantica Naive, “che è proprio vero, al cuor non si comanda…”
“Io ho comandato plotoni di soldati!” strepita Byjove, ormai paonazzo.
“Sì, ma il cuore è tutta un’altra faccenda, generale,” risponde Naive, “su, non faccia il timido. Piuttosto, quando si è accorto di essere innamorato di Ms Brontenserious?”
“Cosa? Innamorato? Soldati, a me!” esclama Byjove, che scatta in piedi, sguainando la sciabola verso l’alto e sfiorando il naso del povero Bell.
“Beh, generale, non faccia così, adesso, si calmi.” interviene Blanco. “Posso capire l’emozione di un grande amore, ma…”
“Grande amore? Con quella megera nazista?!”
“Generale, non mi sembra il caso di parlare così della sua promessa sposa…” fa presente Bell.
“Bell ha ragione,” concorda Moore, “in fondo stiamo parlando della sua dolce metà…”
“Dolce metà?!” grida Byjove. “Questo è un complotto contro di me! Se trovo il responsabile lo metto davanti ad un plotone di esecuzione!”
“Una fucilazione?!” sbotta Super Dan, sempre più confuso. “Ma non c’era la festa di fidanzamento del generale?”
“Sì, io avevo capito che si fidanzerà con Ms Brontenserious…” mormora Naive.
“Giammai! Piuttosto la morte!” urla Byjove agitando la sciabola, che finisce per colpire il naso di Bell, facendolo sanguinare.
“Aaahhh!! Il mio naso!!”

“Bell! Non ci si metta anche lei!” grida il militare, fuori di senno. “Sposti il suo naso dalla mia sciabola!”
“Generale, ma è impazzito? Ha ferito Bell!” lo rimprovera duramente Blanco.
“Scusate,” domanda Super Dan, totalmente smarrito, “ma la festa di fidanzamento del generale si terrà prima o dopo la fucilazione?”
“Suppongo prima,” precisa sarcastico Moore, “altrimenti come potrebbe fidanzarsi? A proposito, generale, avete deciso che nome darete al vostro primogenito?”
“Primogenito?!” sbotta Byjove, ormai paonazzo.
“Un bambino?” sospira la giovane sentimentale segretaria. “che bello…generale, sta per diventare padre?”
“Un figlio?!” continua a borbottare confuso Wright. “Beh…auguri…sì, insomma, speriamo che assomigli…che assomigli…già, bel dilemma…”
“Ma ci sarà prima il matrimonio o prima il battesimo?” domanda smarrito Super Dan. “Perché la fucilazione ci sarà alla fine, avete detto, vero?”
“La fucilazione ci sarà di sicuro, se continuate con queste idiozie!!” strepita Byjove.
“L’emozione del primo figlio…” commenta Blanco. “È sempre così per tutti…”
“Generale, cosa possiamo regalare al battesimo?” domanda Bell.
“Battesimo?!” sta per esplodere il militare.
“Sì, perché se sarà un maschietto, direi che non ci sono dubbi: una bella tutina militare…”
“Esatto.” replica Moore. “Ma se fosse una femminuccia?”
“Oh, beh,” interviene il Presidente con aria seria, “in questo caso direi che un piccolo frustino sarebbe il regalo più adatto, non trovate?”
“Ma certo!” esclama divertito Moore. “Il nostro Presidente ha ragione, come sempre, d’altronde…”
“Signor Presidente, credo che lei abbia avuto una buona idea…” concorda Wright.
“Beh, sapete com’è, certe idee” risponde Super Dan compiaciuto, “mi vengono così, di getto…”

“Lei, generale cosa ne dice?” insiste Moore. “Preferirebbe una piccola tutina militare o un piccolo frustino?”
“Un accidente che vi piglia a tutti quanti, ecco cosa preferirei!!” tuona la voce di Byjove.
“Ma come,” commenta pensoso Bell, “non vorrebbe regali al battesimo?”
“Basta!!” urla Byjove, tirando un fendente con la sciabola sul tavolo.
Il silenzio si è impadronito della sala, gli occhi dei presenti sono rivolti verso il generale, che ha il viso di colore rosso fiammante.
“Io non mi sposo con nessuno,” riprende a gridare Byjove, “tantomeno con quella strega nazista, chiaro?”
“Il fidanzamento si è rotto, che cosa triste…” mormora tristemente Naive.
“Qui non si è rotto un accidenti!” sta per esplodere Byjove. “Non c’è mai stato niente da rompere!”
“Ah no?” chiede Super Dan, cadendo dalle nuvole. “Ma la fucilazione, almeno quella, rimane oppure no?”
“L’unica fucilazione che avverrà sarà per chi pronuncerà ancora il nome di quella megera tedesca, chiaro?” strilla Byjove, con le vene del collo gonfie.
“Veramente Ms Brontenserious è austriaca…” precisa Bell a bassa voce.
“Bell!!!” è il grido del militare. “Vuole essere il primo ad assaporare il brivido del plotone di esecuzione??”
“Gulp!” deglutisce il segretario del Tesoro, mentre cerca di tamponare il naso sanguinante, aiutato da Wright.
“Signori,” prende in mano la situazione Blanco, “direi di tornare ad occuparci della Festa della Primavera. Eravamo arrivati al gioco degli anelli, che altro non è che la rievocazione di un’antica sfida, in cui ogni cavaliere a cavallo, munito di lancia, dovrà infilare il maggior numero di anelli nel più breve tempo possibile.”
“Bene, signori…” inizia a parlare Moore, subito interrotto da Super Dan.
“Io non so cavalcare!”
“Ma, come, signor Presidente,” replica il britannico, “un condottiero come lei non sa andare a cavallo? Ha sentito generale?”
“Effettivamente è un po’ strano, un cavaliere senza cavallo…”
“Io non so cavalcare!” ribadisce il primo cittadino. “Non posso partecipare a questo gioco!”
“Ma il nostro Bell,” continua Byjove, “so che ha un alto livello di istruzione, lezioni di equitazione comprese. Bell, lei parteciperà al gioco degli anelli!”
“Cosa??” esclama il povero Segretario del Tesoro, indaffarato tra i tamponi per il naso e l’inalatore.
“È deciso.” interviene deciso Super Dan. “Naive, metta a verbale la partecipazione a questo gioco di Bell e del nostro intrepido generale.”
“Agli ordini!” scatta sull’attenti il militare.
“Oddio…” sospira Bell, tra tamponi e inalatore.

“Bene,” riprende il filo del discorso Blanco, “dopo questo gioco ci sarà l’esibizione di coloro che cammineranno sui trampoli. Qualcuno di voi vuole provare…magari Wright, tanto per cambiare un po’?”
“Io?” risponde sbigottito il Segretario degli Interni.
“Wright, non si preoccupi, è un gioco da ragazzi!” lo rassicura Byjove. “Le insegnerò io come fare. Naive: scriva tutto, mi raccomando.”
“La mattinata del secondo giorno proseguirà con la fune di equilibrio.” interviene Moore. “Ovviamente la fune sarà posta a un paio di metri da terra e chi vi camminerà sopra non correrà alcun rischio, in caso di caduta. Ha capito bene, signor Presidente?”
“Eh no, l’equilibrista no!” risponde Super Dan irritato.
“Beh, signor Presidente, so per certo che vi parteciperanno in molti, grandi e piccini, dunque…”
“Non è una gara, nessuno arriva primo o ultimo.” aggiunge Bell, col naso tappato dai tamponi e l’inalatore in mano. “Tutti coloro che partecipano vogliono soltanto divertirsi, e non importa se cadono…”
“Generale, vero che si tratta solo di un gioco divertente?” domanda Moore con aria innocente.
“Assolutamente! Se vi partecipa Bell, signor Presidente, può partecipare chiunque!” esclama Byjove.
“Cosa?!” salta sulla poltrona il Segretario del Tesoro. “Ma io non ho mai…”
“E va bene.” cede alle insistenze il Presidente Kramp. “Ma Bell camminerà sulla fune prima di me, chiaro?”
“Ma…io…” balbetta inutilmente Bell.
“Chiarissimo!” risponde Byjove. “Naive, ha scritto tutto?”
“Ma certo, generale: Bell farà l’equilibrista prima del nostro Presidente.”
“Mi oppongo…” bisbiglia con voce flebile Bell.
“Opposizione respinta!” è la secca replica del Presidente.
“Ed ora passiamo alla mostra di arte e artigianato,” prosegue Wright, “con i laboratori di ceramica e la mostra mercato di ricami fatti a mano..”
“Ricami fatti a mano?” borbotta Byjove. “Bell, c’è altro lavoro per lei…”
“Generale, per favore…” continua Wright. “Senza dimenticare il raduno e la sfilata delle auto d’epoca…”
“Sfilata? Auto d’epoca?” domanda incuriosito Byjove. “Ci sto! Partecipo!”
“Generale, lei ha un’auto d’epoca? Non lo sapevo…” domanda Blanco.
“Ma certo, vuole paragonare un vecchio esemplare con una di queste carrette moderne? Un tempo avevano un’anima, eh sì, un altro fascino…”

“Però, non la facevo così sensibile…”
“E così siamo giunti all’ora di pranzo, con lo stand gastronomico…” mormora Moore.
“Approvo! A verbale!” afferma entusiasta Byjove.
“Ma se non ha ancora sentito neppure in cosa consiste questo stand…” sottolinea Bell.
“Naive, a verbale: lo stand gastronomico ci sarà.” afferma Super Dan, cercando di darsi un contegno.
“Almeno lasciatemi spiegare…” afferma Blanco. “Dunque, tutte le specialità saranno preparate dalle esperte mani delle massaie locali. Insomma, tutte le specialità saranno preparate a mano…”
“Sante donne, con quelle manine d’oro…” commenta sorridente Super Dan.
“Nel frattempo sulla brace cuoceranno: castrato, braciole, pollo, salsicce e spiedini, a cui sia aggiunge una specialità tutta primaverile, il gustoso agnello fritto dorato….” prosegue Wright.
“Le sacre tradizioni del passato!” afferma Byjove.
“E noi sappiamo quanto lei sia legato alle antiche tradizioni…” commenta Moore con un sorriso.
“Assolutamente! Le antiche tradizioni vanno mantenute in vita!”
“Ed infine,” prende la parola Blanco, “non possono mancare le specialità della comunità italiana: piadina, pizza, bruschette e polenta…
“Giusto, ha detto bene: non possono mancare!” esclama contento Super Dan.
“E la dolce conclusione con torte alla frutta, crema della nonna e il richiestissimo vin brulè, altra specialità italiana.”
“Una degna conclusione! A verbale!” esulta Byjove.
“Generale, lei mi ha tolto le parole di bocca…” concorda il Presidente.
“Il pomeriggio della seconda giornata,” riprende il discorso Blanco, “vedrà tutti gli artisti di strada esibirsi. Giocolieri, mangiafuoco, equilibristi, trampolieri. In breve, sarà un grande spettacolo per grandi e piccini…”
“E noi cosa dovremmo fare?” domanda perplesso Byjove.
“Beh…assistere, goderci lo spettacolo. Divertirci insieme alla gente, insomma…” risponde Wright. “Ma non si preoccupi generale, se è l’attività fisica che desidera, sarà accontentato…”
“Esatto.” continua Bell. “Infatti agli artisti di strada seguirà un’antica tradizione mediterranea: la corsa con i somari.”
“Signor Presidente,” esclama Moore, “questa è la sua corsa, lei non può mancare!”
“Cosa vuol dire?! Che sono un somaro? Come osa??”

“Ma cosa dice, lungi da me un simile pensiero…” replica Moore con finto sdegno. “Volevo solo suggerire che sarebbe utile che il nostro Presidente si mostrasse vicino al popolo, soprattutto ai discendenti degli immigrati che hanno portato questa tradizione…”
“Beh, effettivamente,” concorda Blanco, “potrebbe aumentare la sua popolarità…”
“Già,” li sostiene Wright, “un Presidente vicino a tutto il popolo, anche ai discendenti degli immigrati. Sì, sarebbe una mossa intelligente…”
“E allora il nostro Presidente gareggerà!” esclama entusiasta Byjove.
“Cosa?!” Generale, ma io…” sbotta Super Dan.
“Non si preoccupi, signor Presidente,” finge di rassicurarlo lo scaltro Moore, “il nostro generale le starà vicino, partecipando insieme a lei. E poi quanto vuole che possa essere veloce un povero somaro?”
“Senz’altro!” scatta in piedi Byjove. “Stia tranquillo, mio comandante, ho guidato carri armati e mezzi militari di ogni tipo, vuole che non riesca a montare un somaro?”
“Esattamente. Naive, per favore,” conclude il Capo di Gabinetto, “verbalizza la partecipazione del nostro Presidente e del generale alla corsa con i somari.”
“Ma io…” balbetta ancora incredulo Super Dan.
“Vedrà come si divertirà.” conclude Moore con un largo sorriso. “Mi creda, mi ringrazierà…”
“Ed adesso passiamo all’evento successivo,” continua l’esposizione Blanco, “che sicuramente attirerà i favori di qualcuno: la gara dei dolci…”
“Approvato!” esclamano all’unisono il primo cittadino e Byjove.
“Calma signori, calma. Lasciate almeno che Blanco vi spieghi come avverrà questa gara…” interviene Wright.
“Parteciperanno tutti gli appassionati di pasticceria, i pasticceri professionisti non sono ammessi. I partecipanti realizzeranno squisitezze che spaziano dalle torte più tradizionali alle più moderne e tutti verranno giudicati dalla giuria…”
“Che verrà presieduta dal nostro Presidente!” la interrompe Byjove.
“Il quale guiderà la giuria con l’aiuto del suo fido generale Byjove…” aggiunge Super Dan.
“La ringrazio della fiducia, signor Presidente.” dice il militare.
“Dovere, mio generale. D’altronde ho bisogno di una spalla forte che mi sostenga in un compito così gravoso…”
“E io sarò, al suo fianco, signor Presidente, non dubiti, pronto a sostenere insieme a lei il peso e le fatiche di un simile incarico…”

“È incredibile,” bisbiglia Blanco a Moore, “a sentirli sembra che si stiano preparando per lo sbarco di Normandia…”
“E, di grazia, (pray tell)” interviene Moore con un ghigno, “posso sapere se anche la First Lady farà parte della giuria?”
“Cosa?!” sobbalza sulla poltrona Super Dan.
“Giammai!” esclama Byjove. “Le donne non potrebbero sostenere una responsabilità così gravosa…”
“Esatto! Il generale ha compreso perfettamente!” continua il primo cittadino. “Non sarebbe degno di un gentiluomo lasciare che una donna affronti un compito così ingrato e pesante…”
“E noi sappiamo bene che voi due siete dei veri gentiluomini, vero?” domanda ironico Moore.
“Assolutamente!” esclama Super Dan con finto sdegno. “Lasciare che una creatura così delicata come mia moglie assaggi tutti quei dolci…”
“Non sarebbe un comportamento onorevole, concordo, mio comandante…” ne conviene Byjove.
“Naive, a verbale: la First Lady non farà parte della giuria.” conclude il Presidente.
“Signor Presidente,” interviene Bell, “lei può anche presiedere la giuria, ma è un dovere puramente simbolico…”
“Macché simbolico, è una manifestazione importante alla quale è giusto che io presieda…”
“Ma qualcuno gli ha detto che non dovrà assaggiare tutte le torte?” mormora Moore a Blanco.
“Temo di no…”
“La seconda giornata continuerà con la consueta “camminata di primavera”, organizzata dalle associazioni podistiche locali…” riprende la parola Blanco. “Una passeggiata in campagna per respirare a pieni polmoni…”
“Ci penso io!” esulta Bjove. “Mio comandante, prepari le scarpe da trekking!”
“Cosa?!”
“La sua consorte è stata molto chiara, al riguardo…” commenta Moore.
“Effettivamente la First Lady ha raccomandato di inserirla in ogni tipo di attività fisica…” lo appoggia Blanco.
“E dopo aver assaggiato tutti i dolci in qualità di presidente della giuria,” aggiunge Moore, “è probabile che per smaltirli, la camminata di primavera dovrà durare fino all’autunno…”
“Moore!!” grida Super Dan, rosso in viso fino al parrucchino.
“Signor Presidente,” risponde prontamente il britannico, “mi riferivo solo al fatto che la sua imparzialità e la sua onestà la costringeranno ad assaggiare tutti dolci in gara, per essere assolutamente sicuro che vinca il più meritevole…”
“Esattamente! Ben detto, Moore!” esclama fiero Byjove. “La nostra coscienza ci costringerà ad essere al di sopra delle parti!”
“Così si parla, generale!” concorda Super Dan. “La nostra onestà ed integrità sopra a tutto!”
“Avete finito il discorso alla nazione?” domanda Blanco. “Perché ci sarebbe da finire di discutere del programma…”
“E si tratta di un programma impegnativo.” interviene Bell. “Il secondo giorno si chiuderà con la “festa dell’albero”, che si svolge ogni anno all’inizio della primavera. Si tratta di un’antica cerimonia: un grosso abete viene abbattuto e trasportato a spalla sulla collina, con una notevole prova di coraggio da parte dei partecipanti. L’albero viene poi bruciato la sera…”
“Ed il nostro Presidente,” lo interrompe Moore, “mostrerà al paese intero la sua forza ed il suo coraggio, abbattendo e trasportando l’albero insieme a tutti gli altri boscaioli, vero generale?”
“Ma certo!” esclama Byjove. “Sempre pronti a mostrare ai giovani l’esempio da seguire…”
“No, state calmi, un momento…” cerca vanamente di opporsi Super Dan.
“E voi due siete quanto di meglio si possa offrire come esempio ai giovani!” insiste Moore.
“Lo può ben dire!” esclama Byjove. “Il nostro comandante ed io taglieremo l’albero più grande della vallata!”
“Cosa?!” strabuzza gli occhi il Presidente Kramp.
“E lo trasporterete sulle vostre solide spalle!” continua Moore.
“No, un momento,” cerca di opporsi Super Dan, “state scherzando?!”

“Generale, lo vede?” insiste il Capo di Gabinetto. “Il nostro comandante fa anche il modesto…”
“Come tutti i veri condottieri! Niente ciance, solo fatti!” prorompe Byjove. “Naive, a verbale: il nostro Presidente ed io faremo parte della squadra dei boscaioli!”
“Amen!” esclama Moore.
“Amen!” risponde Byjove, ormai galvanizzato.
“Riposi in pace! Ehm…no, cioè volevo dire, che sia fatta la volontà del cielo!” conclude Moore.
“E così sia!” esclama l’esaltato Byjove.
“Non è possibile…” mormora Super Dan avvilito.
“Ed ora siamo finalmente giunti alla conclusione del secondo giorno e della festa: lo stand gastronomico…” riprende la parola Blanco.
“Un finale degno di una grande festa!” esulta Byjove.
“Ci saranno tutte le specialità locali, preparate, come da tradizione, dalle esperte mani delle massaie e dei cuochi locali…”
“E ovviamente non mancherà il barbecue con braciole, salsicce e spiedini.” interviene Moore. “Signor Presidente, generale, desiderate partecipare anche a questo evento?”
“Assolutamente!” esclama Bjove.
“Il dovere ci chiama!” gli fa eco Super Dan. “Partecipare alla festa insieme alla gente è importante, l’avete sottolineato voi stessi…”
“Naive…” accenna Blanco.
“Non c’è bisogno: ho già messo a verbale la partecipazione del Presidente e del generale allo stand gastronomico.”

“Ragazza perspicace…” mormora Moore.
“Brava figliola!” esclama Byjove.
“Ottimo! Bel lavoro, Naive!” esulta Super Dan.
“Ora non ci resta che attendere questa benedetta festa…” borbotta Blanco.
“E pregare che tutto vada bene…” mormora Moore.
Fine prima parte.
Continua.
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