Madre venezuelana, padre messicano, nata in Mont of Groovia, cresciuta nel quartiere popolare degli immigranti nella periferia della capitale. Madre sarta e padre operaio, ultima di quattro figli, suo padre morì in un incidente sul lavoro quando lei era una bimba.
Sua madre dovette crescere i quattro i figli e lavorare, pensando solo alla famiglia. Maria Isabel frequentò una scuola pubblica di periferia, tra piccoli teppisti e aspiranti delinquenti,
risultando fin da piccola la migliore dell’istituto. La morte prematura del padre l’aveva fatta crescere in fretta e soprattutto le aveva fatto apprendere un importantissima lezione: se
non avesse voluto ritrovarsi a lavorare in fabbrica come suo padre aveva a disposizione un solo mezzo, lo studio. Quando sua madre capì che la piccola Maria Isabel aveva cervello e determinazione la incoraggiò e fece molti sacrifici per farla studiare, fino all’università,
pubblica ovviamente, facoltà di economia.
Fu scelta da una società finanziaria, furono gli anni della gavetta, poi finalmente una multinazionale. Ripagò col tempo la fiducia e i sacrifici di sua madre assicurandole sicurezza economica e tranquillità.
Dotata di equilibrio, lucidità e pazienza. Sposata e madre di due figli.
Ama la cucina sudamericana e la musica latina. Ogni tanto, quando pensa di non essere vista, si lascia andare a qualche passo di salsa o rumba. È inoltre appassionata di film in bianco e nero ed è molto religiosa.
Sopporta a stento gli atteggiamenti infantili del Presidente, ma è cosciente dell’opportunità che le è stata data di poter contribuire al benessere del suo paese, perciò non abbandona mai SuperDan, anzi spesso lo tira fuori dai guai, insieme al Capo di gabinetto James Moore.
Ogni volta la speranza dei due è sempre la stessa: che il Presidente abbia
imparato la lezione. Speranza mal riposta, ovviamente.